Firenze: “Organizzare un evento di portata internazionale non è cosa da poco, ma con un pizzico di coordinazione e buona volontà da parte di tutti, è possibile realizzare quello che è stato uno dei più begli eventi a cui io personalmente e il resto dei partecipanti abbiamo mai partecipato. Ad onor del vero questo sentimento è stato espresso anche dai due massimi vertici del Ju-Jitsu mondiale, Soke Robert Clark e il Presidente Bertoletti, i quali hanno respirarato il clima positivo ed energico che la Wjjf Pma Italia emana ad ogni avvenimento.
Ma partiamo per gradi ripercorrendo questi cinque giorni in compagnia della delegazione internazionale britannica.
L’aeroporto di Pisa come sempre è stato testimone dell’arrivo dei Maestri inglesi ed Io, ed il
Maestro Colombini, compagno di questo meraviglioso viaggio che è il Ju-Jitsu, ci siamo trovati al parcheggio con una precisione tempistica degna del più prestigioso orologio svizzero. Il Soke Clark, Simon, Carl e Matthew, sono atterrati in orario e dopo aver ritirato i propri bagagli ci hanno trovati agli “arrivals” ad attenderli. Appena attraversata la porta scorrevole e i nostri occhi si sono incrociati sorridendo, poi un caloroso abbraccio di benvenuto ha scandito fin da subito l’atmosfera di cordialità e di amicizia tra le due delegazioni. Poi un salto al bar per scambiare due chiacchiere tra vecchi amici e pranzare insieme prima di rilassarsi in Hotel dopo un viaggio breve ma intenso. La cena della sera in un bel ristorantino pisano ha fatto da cornice ad una piacevole serata composta da racconti dei molteplici viaggi del Soke in giro per il mondo, regalando di tanto in tanto nostalgici sorrisi e domande da parte dei commensali incuriositi dalla impressionante esperienza del Maestro di tutti i Maestri.
Ma la sera vola e ad un tratto ci accorgiamo che si è fatto tardi e dopo un gelato alla crema e un cappuccino per la delegazione di Liverpool ci avviamo all’albergo.
L’indomani appuntamento alle 10.30 al quattro stelle, dove nel frattempo era arrivato anche il Presidente Mondiale Giacomo Spartaco Bertoletti, amico e punto saldo di riferimento per l’intero globo. Un festoso abbraccio di benvenuto, e tutti in auto direzione Lucca per visitare la città toscana e per approfondire alcuni temi davanti ad un caffè nella splendida piazza centrale. Una mattinata incredibile densa di insegnamenti spontaneamente elargiti da due personaggi che hanno fatto e che fanno la storia del Ju-Jitsu mondiale. Piano, piano lentamente, l’atmosfera si è caricata di un ottimo feeling tra risate e condivisione, dando vita ad un armonia decisamente intensa. Il Soke spiegava l’importanza della comunione di obbiettivi all’interno delle organizzazioni che lo rappresentano e di quanto sia soddisfatto del lavoro da noi fatto fino ad oggi, mentre il Presidente sottolineava apprezzando l’attività impressionante che stiamo portando avanti con alta professionalità.
Come sempre l’impegno, la costanza, la dedizione e il sacrificio, ripagano sempre e tutto ciò detto dal Soke non può che acquisire un valore aggiunto.
La serata poi è trascorsa a tavola davanti a delle portate di pesce freschissimo da far leccare i baffi persino a “nettuno” (e non solo). Anche in questo contesto la Wjjf Pma Italia ha superato le aspettative regalando ai presenti una bella e piacevole serata conviviale finita col rientro in albergo.
Ma i giorni di relax finiscono presto perché il sabato è sopraggiunto e alle 9.30 precisi come sempre, tutta la commissione nazionale e internazionale si è riunita al Quartier Generale Tecnico della Wjjf Pma Italia in Pisa presso la
palestra “Mithos”, per la giornata dedicata al “Dan Grading” (esami di Dan). Le facce dei candidati al nostro arrivo, manifestavano tutta la tensione interiore, tanta la pressione emotiva e le aspettative di far bene davanti ai vertici mondiali della Wjjf. Inizio frizzante degli esami con le brown belt candidate al 1st Dan con Soke Clark che insieme ai suoi istruttori analizzavano attenti le esecuzioni tecniche degli esaminandi scandendo un ritmo tecnico altissimo da lasciare senza fiato. Il mio sguardo veloce si soffermava di tanto in tanto su questo e su quell’atleta, tra un timbro ed una firma dei due diplomi internazionali, quello della Federazione Mondiale di Ju-Jitsu e la preparazione di quelli della scuola diretta del Soke Clark, il tutto insieme al Presidente Mondiale GSB.
Alla fine tutti in fila per il saluto con un fiatone e i ghi sudati, stanchissimi della loro performance ma con una intensa soddisfazione negli occhi quando il Soke si è complimentato con tutti loro per la perfetta esecuzione tecnica. Un brevissimo break e poi sono entrati gli atleti per i secondi, Dan i quali hanno impegnato i quattro angoli del tatami dove si erano disposti i quattro rappresentanti inglesi intenti ad osservare le tecniche del secondo grado di cintura nera. Dopo una lunghissima dimostrazione del lavoro svolto negli anni in preparazione a questo particolare giorno, le giacche blu che hanno sostenuto la sessione, hanno lasciato spazio agli istruttori che dovevano sostenere il loro esame per terzo e quarto Dan.
Immediatamente divisi in due gruppi, il Soke ha voluto personalmente occuparsi del riscaldamento mettendo in moto il fisico delle “Blue Jacket” già sudato per la forte agitazione. Un incredibile esempio di energia e di coordinazione da parte del maestro. Poi, la conduzione della verifica dei candidati è stata affidata agli altri rappresentanti di sua “Maestà” che sotto vigile controllo di Clark scandivano il ritmo delle tecniche pretendendo sempre più ritmo e velocità. Al termine, tutti in ginocchio a riprendere fiato e dopo il saluto una meritata doccia.
Infine il mio esame, il 5th Dan. Il Soke ha fatto accomodare tutti fuori lasciando dentro solamente chi poteva rimanere. Mi ha chiesto di presentarmi in mezzo al tappeto con il mio compagno M° Andrea Colombini che ha fatto da “uke”, ovvero da colui che subisce le tecniche. Il Maestro Clark ha preteso da subito un inizio folgorante, velocissimo e molto, molto tecnico, come prevede il protocollo di un grado così elevato. Le tecniche tirate alla massima potenza senza mai perdere il controllo sono state eseguite tutte due volte, in pratica, ho fatto un esame doppio. Finite le tecniche ero finito anch’io, ma il programma prevedeva una verifica approfondita di tutti i “kata” conosciuti ed appresi in quasi venti anni di pratica sia a mani nude e con armi.
Alla fine invece di un cuore nel petto sentivo un rumore più simile ad un gruppo elettrogeno, non ne potevo più, e dopo aver ricevuto i complimenti da parte di tutti per la mia performance, il Soke da parte mi ha manifestato la sua personale soddisfazione per l’ottimo esame sostenuto. Ringraziandolo sentitamente sono corso a fare una meritata doccia che mi ha ridato freschezza e lucidità.
Finalmente la pausa pranzo in attesa dei “Junior” ci ha fatto rilassare tutti quanti, in una giornata di caldo africano. Nell’interminabile pomeriggio, ci sono stati gli avvicendamenti dei Bambini e ragazzi che presentavano i programmi da esaminare i “Gold Tab”. Tutti molto bravi e preparati da inorgoglire la commissione venuta da oltre manica ed esprimere le più sincere congratulazioni per gli ottimi esami sostenuti da tutti quanti. E la sera davanti ad una tagliata e un buon bicchiere di vino, i complimenti e le osservazioni sulla giornata appena trascorsa si sono moltiplicati fino a quando non siamo andati tutti quanti a riposare.
Eccoci al giorno più intenso lo “Stage”. Quest’anno è stato organizzato a Firenze al “PalaEverlast” di fronte a Coverciano, dove si allena la Nazionale Italiana di Calcio. Coverciano, un posto a dir poco meraviglioso espressione di come lo sport può raggiungere livelli altissimi. Ma veniamo a noi. Il ritrovo presso la struttura sportiva era previsto alle 9.30 con la delegazione proveniente da Pisa.
E invece di essere puntuali come sempre siamo arrivati con un certo anticipo, disponendo i tanti partecipanti, pronti per il saluto, mentre GSB e Clark organizzavano i diplomi per chi aveva sostenuto l’esame di Dan il giorno prima. Un grido per il saluto e tutti seduti ad assistere all’investitura. Il Soke stesso ha chiamato e consegnato a tutti quanti i due diplomi di passaggio di grado facendo alternare gli altri istruttori nel conferimento delle cinture. Solamente a me come ultimo, ha consegnato i diplomi con il mio personale Budopass e mi ha tolto la cintura bianca-blu oramai logora lanciandola lontano, indossandomi e facendo il nodo a quella bianca-rossa tipica del 5th Dan. Immediatamente si è sentito un boato all’interno del palazzetto.
È bello e gratificante ricevere manifestazioni di consenso e stima da parte di tutti gli allievi.
Appena finito GSB prende in mano la situazione e inizia un riscaldamento da far impallidire un ventenne, tanta l’energia e l’intensità espressa. Difficile stargli dietro.
Finito lo start tap, i junior sono stati accomodati su un tatami organizzato apposta per loro, mentre, i moltissimi adulti sia “kyu” che “Black Belt” ovunque ci fosse posto, sugli altri tre tappeti e anche fuori.
Poi,
Simon, Carl, Matthew e lo stesso Maestro Clark hanno insegnato a tutti quanti varie tecniche di Ju-Jitsu cambiando velocemente mettendo a dura prova la memoria visiva dei partecipanti. Il momento più bello sicuramente è stato quando il Soke ha voluto mettersi con i bambini insieme a GSB coinvolgendoli in movimenti semplici e di coordinazione psico-motoria, insegnando loro molti fondamentali utili trascinandoli su un terreno di gioco scherzando con loro in maniera costruttiva, trasmettendo il Ju-Jitsu sotto un profilo amichevole. Un esempio per tutti (come sempre).
Un grido per riunire il gruppo degli atleti e tutti dopo il saluto a far le foto, lo stage è terminato e guardandosi negli occhi stupiti tutti quanti, ci siamo accorti che erano già passate quattro ore intense di studio e di divertimento. La fame e la sete di Ju-Jitsu non ci ha fatto accorgere del tempo passato lasciandoci letteralmente allibiti. Tutti tranne i bimbi che appena hanno avuto il via si sono precipitati sul banco delle pizze addentando letteralmente tutto ciò che aveva il pomodoro sopra, disegnandosi dei baffi colorati di rosso sulle faccine sorridenti e soddisfatte. Ma anche su quelle di diversi adulti. Come si dice, rimaniamo sempre un po’ bambini e quando si parla di cibo...
Purtroppo il tempo è passato rapidamente e come sempre accade per le cose belle il tempo vola, ed è arrivato anche il giorno in cui dobbiamo salutare i nostri amici inglesi mentre il Presidente era rientrato a Milano già il giorno prima. All’aeroporto di Pisa gli abbracci e nuovamente complimenti si spendevano come niente, il pensiero di una cinque giorni perfetta sotto ogni punto di vista sia a livello organizzativo che per tutto il resto, a partire dall’ospitalità e dalla condivisione perfetta di valori che ci accomunano come, l’amicizia, il rispetto, la solidarietà, l’umiltà, hanno dato un valore aggiunto ad un rapporto che si consolida e si solidifica sempre più, e che rende speciale ed unico ogni evento che ci vede riuniti.
In questo la Wjjf Pma Italia fonda la sua organizzazione ed esprime sul tatami il suo spirito che niente altro è che lo spirito filosofico che il Soke Clark trasmette attraverso quello che lui intende come un mezzo per arrivare a se stessi. Questo mezzo si chiama… Ju-Jitsu.”
Un ringraziamento sentito a tutti coloro che insieme a me hanno reso possibile lo svolgimento di questo evento a partire dai miei storici compagni di viaggio impegnando il loro contributo in varie direzioni come: la grafica, la gestione logistica, quella coordinativa, di disponibilità e quant’altro.
Ringrazio personalmente: M° Andrea Colombini, M° Enrico Vignali, M° Maltagliati Massimiliano, M° Giovanni Legato, M° Juri Nannucci, M° Manuel Betti,
M° Luca Romoli, Alessandro Casalini, Giovanni Alfano, Burini Matteo, Alessandro Lombardini, Tommaso Polito, Alessandro Rovea, Tommaso Frangini e tutti gli altri che si sono adoperati con vero sentimento solidale.
Come sempre lo spirito di gruppo riesce a fare grandi cose.
Adriano Busà
Presidente Nazionale Wjjf Pma Italia
Nomi dei partecipanti al “Dan Grading”:
5th Dan: Adriano Busà - 4th Dan: Manuel Betti - 3rd Dan: Luca Romoli, Antonio Busoni, Giovanni Luigi Cossi, Paolo Gori - 2nd Dan: Valerio Benucci – Alessio Nannini, Luigi Sgammato, Sandra Dal Pont, Mattia Sabatini - 1st Dan: Carmelo Laminetta, Alberto Gennari, Samuele Mongodi, Luca Lorenzini, Alessandro Casalini, Fabio Campigli, Carlo Bausani, Leonardo Falleoneri Tolentino, Francesco Bimbi - 5th Gold Tab: Nicolò Vignali, Samuele Dani, 4th Gold Tab: Alessio Boretti, Matteo Mancini, Lorenzo Mancini - 3rd Gold Tab: Alex Sorrentino, Alessio Stolfi, Bianca Dal Pont, Sara Montagnani - Black Belt: Giovanni Bianchi, Ivan Scampolini, Francesco Montino, Riccardo Panelli, Lorenzo Puccini, Riccardo Marchegiani, Elena Grisafi
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